Sri Lanka, salgono a 359 i morti di Pasqua- Il giorno seguente gli investigatori hanno rinvenuto 87 ordigni pronti a esplodere nell’aeroporto internazionale di Colombo

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Colombo (AsiaNews/Agenzie) – In seguito alle stragi di Pasqua in tre chiese e tre hotel dello Sri Lanka, il presidente Maithripala Sirisena annuncia una rapida ristrutturazione dell’apparato d’intelligence del Paese, accusando che nessuno lo aveva informato del pericolo di attentati. Il bilancio del più grave attacco degli ultimi anni è salito a 359 vittime e oltre 500 feriti ricoverati negli ospedali in gravissime condizioni.

Ieri si sono svolti i primi funerali nella chiesa di St. Sebastian a Negombo. Tutti gli attacchi sono stati rivendicati dai militanti dello Stato islamico (Is) su Amaq, l’organo di stampa ufficiale del Califfato, anche se il governo di Colombo sospetta che la responsabilità primaria sia di due gruppi islamici locali. Sull’agenzia compare la foto dei sette terroristi kamikaze. Essi sarebbero: Abu Ubaida, Abu al-Mukhtar, Abu Khalil, Abu Hamza, Abu al-Barra, Abu Muhammad e Abu Abdullah. Per Colombo gli attentatori sarebbero affiliati al National Thowheed Jamath (Ntj) e al Jamaat-ul-Mujahideen, e avrebbero agito col sostegno di forze straniere.

Intanto i servizi d’intelligence indiani fanno sapere di aver diramato tre allerte terrorismo nelle settimane precedenti gli attentati, rimaste ignorate dai vertici dello Sri Lanka. Il primo avvertimento risalirebbe al 4 aprile; l’ultimo a poche ore prima delle esplosioni. Le informative indiane mettevano in guardia Colombo per le attività di Maulvi Zahran Bin Hashim, leader del Ntj, che avrebbe sondato la possibilità di creare una fazione dell’Is tra India del sud e Sri Lanka. In un’intervista televisiva, il primo ministro Ranil Wickremesinghe ha ammesso che “l’India ci ha fornito le informazioni, ma poi c’è stato un vuoto nel modo di agire…e le informazioni non sono state trasmesse”.

Per organizzazione e perdite di vite umane, gli attacchi sono stati paragonati all’attentato contro le Torri Gemelle di New York dell’11 settembre 2001. Le prime sei bombe sono esplose nella mattina del 21 aprile, mentre nelle chiese erano in corso le messe di Pasqua e negli alberghi i turisti affollavano l’area ristorante. In tarda mattinata un settimo ordigno è deflagrato vicino lo zoo a Dehiwala; nel primo pomeriggio, l’ottava bomba è esplosa nella zona di Dematagoda durante alcuni controlli della polizia. Il giorno seguente gli investigatori hanno rinvenuto 87 ordigni pronti a esplodere nell’aeroporto internazionale di Colombo. Al momento le autorità hanno arrestato 40 sospettati.

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